Recentemente, tuttavia, la teoria che ad Arsace I succedette il fratello e non il figlio è tornata in auge in seguito al rinvenimento di un'ostraca nel corso di scavi archeologici, che attesta che Friapazio fosse il "figlio del nipote di Arsace", suggerendo che effettivamente suo padre Artabano I/Arsace II non era figlio di Arsace I, come sostenuto da Giustino, bensì figlio del fratello, come sostenuto da Arriano; sulla base di quest'ostraca, Bivar conclude che la versione di Arriano non può essere respinta del tutto. A loro volta, Armi e Corpi si compongono di "specialità" che corrispondono al tipo di lotta che ciascun reparto è in grado di sostenere e per la quale viene strutturato e preparato. La retroguardia dell'esercito di Antonio fu tuttavia attaccata da un esercito partico condotto da Fraate IV in persona, e anche se l'arrivo di rinforzi permise alla retroguardia di Antonio di salvarsi, l'attacco costò molto caro ai Romani: non solo circa 10 000 soldati dell'esercito di Antonio risultarono uccisi nel corso dello scontro, ma i Parti riuscirono a distruggere le armi d'assedio che avrebbero dovuto essere impiegate per l'assedio di Praaspa; inoltre, il rovescio indusse Artavasde e la sua cavalleria armena ad abbandonare le forze del triumviro. [39] Il suo successore Artabano I (r. c. 128–124 a.C.) condivise una sorte simile combattendo i nomadi in oriente: lo storico romano Giustino sostiene che Artabano fu ucciso dai Tocari (identificati con gli Yuezhi), ma, secondo taluni studiosi, questa affermazione è poco plausibile ed è possibile che Giustino li abbia confusi con i Saka; in ogni caso, Bivar sostiene che, data la laconicità delle informazioni fornite dalle fonti, sarebbe preferibile mantenersi aderenti ad esse il più possibile. [74] In Giudea, le forze ebraiche pro-romane condotte da Ircano II, Fasaele, e Erode furono sconfitte dai Parti e dal loro alleato ebraico Antigono II Mattatia (r. 40–37 a.C.); quest'ultimo fu incoronato re di Giudea mentre Erode fuggiva nella sua fortezza a Masada. Lo stile è attestato per la prima volta a Mithridatkert/Nisa. Quando quella città si rivoltò contro il dominio dei Parti nel 35–36 d.C., gli Ebrei furono di nuovo espulsi, stavolta dai locali Greci e Aramei. [220], L'arte partica può essere suddivisa in tre fasi geo-storiche: l'arte della Partia propriamente detta; l'arte dell'plateau iranico; e l'arte della Mesopotamia partica. [161], Le dimensioni dell'esercito partico sono ignote, come anche l'ammontare della popolazione totale dell'Impero. [16], La cavalleria leggera era invece reclutata tra le classi comuni ed era per lo più costituita da arcieri a cavallo. [231] L'Ingresso circolare di Nisa è simile ai palazzi ellenistici, ma differente in quanto forma un cerchio e una volta dentro uno spazio quadrato. [232], Un elemento caratteristico dell'architettura partica era l'iwan, un ingresso sostenuto da archi o volte a botte e aperto da un solo lato. [203] Dopo aver conquistato la regione, i Parni adottarono il partico come lingua ufficiale di corte, parlandolo oltre al Medio Persiano, Aramaico, Greco, Babilonese, Sogdiano e altre lingue dei territori multietnici che avrebbero conquistato nei secoli successivi. [63] Contando su un convoglio di circa 1 000 cammelli, gli arcieri a cavallo partici venivano costantemente riforniti di frecce. [121] Traiano, essendo conscio dell'impossibilità di mantenere un controllo diretto sulla Mesopotamia meridionale a causa delle difficoltà logistiche, decise di incoronare a Ctesifonte Partamaspate nuovo re di Partia e vassallo dei Romani. [12], Le guarnigioni erano invece permanenti e mantenute in forti ai confine del Regno. [238] La maggior parte dei resoconti scritti coevi sulla Partia è costituita da iscrizioni in greco, partico o aramaico. [73] Dopo che la Siria fu occupata dall'esercito di Pacoro, Labieno si separò dal grosso dell'esercito partico per invadere l'Anatolia mentre Pacoro e il suo comandante Barzafarne invasero la Siria romana. Era attraversato dalla Via della seta, che collegava l'Impero romano nel bacino del Mediterraneo e l'Impero Han della Cina, e conobbe fiorenti traffici commerciali. Remember, WE are the Party of … Entrambi avevano una divisione tripartita delle loro gerarchie provinciali: il marzbān partico, il xšatrap, e il dizpat, in modo similare alla satrapia, eparchia o iparchia seleucide. [7] La scarsa attenzione dedicata alle province orientali del loro impero dai sovrani seleucidi di Siria permise al satrapo Andragora di rivoltarsi e separare la Partia dal resto dell'Impero intorno al 247 a.C.; poco tempo dopo, intorno al 238 a.C., la Partia fu invasa dai Parni, condotti da Arsace I, che deposero Andragora e si impadronirono della regione, fondando così l'Impero partico, come narrato dallo storico romano Giustino: «Hic solitus latrociniis et rapto vivere accepta opinione Seleucum a Gallis in Asia victum, solutus regis metu, cum praedonum manu Parthos ingressus praefectum eorum Andragoran oppressit sublatoque eo imperium gentis invasit.», «(Arsace) era dedito a una vita di saccheggi e di ruberie quando, ricevuta la notizia della sconfitta di Seleuco contro i Galli, non avendo più paura del re, attaccò i Parti con una banda di predoni, rovesciò il loro prefetto Andragora, e, dopo averlo ucciso assunse il comando sulla nazione», Il perché la corte arsacide abbia scelto retroattivamente il 247 a.C. come il primo anno dell'era arsacide non è chiaro. [230], L'architettura partica, pur adottando elementi dell'architettura achemenide e greca, rimase ben distinta dalle due. [23] A questa vittoria seguì la conquista partica di Babilonia in Mesopotamia; Mitridate batté moneta a Seleucia nel 141 a.C. e organizzò nella regione una cerimonia di investitura ufficiale. [155] Le forze militari potevano anche essere adoperate in mosse diplomatiche. Prima che Arsace I fondasse la dinastia arsacide, egli era il capo tribale dei Parni, una delle diverse tribù nomadi facenti parte della confederazione Dahae; i Parti erano una popolazione di origine indoeuropea proveniente dall'Asia Centrale; essi risiedevano a nord della Partia. This singular state of things seems to have become established in the course of the 1st century A.D.», «La 'frontalità partica', come siamo ora soliti a definirla, differisce profondamente dalla frontalità antica greca e del Vicino Oriente, anche se, senza dubbio, deriva da quest'ultima. Le ferite [per i Romani] erano dolorose e di difficile guarigione. [253] I Cinesi chiamavano la Partia Ānxī (Cinese: 安息), bisillabo che in cinese antico si pronunciava *ʔˁan*sək,[254] termine forse derivante dal nome greco della città partica Antiochia in Margiana (Greek: Αντιόχεια της Μαργιανήs). [77] Uno di essi, Monaeses, fuggì presso Antonio e lo convinse a invadere la Partia. [13] Gli studiosi sono tuttora divisi tra chi, come Katouzian,[9] ritiene che ad Arsace I succedette il fratello Tiridate I, e chi, come Curtis[14] e Brosius,[15] sostiene che Arsace II fu l'immediato successore di Arsace I. Anche le date di inizio regno e fine regno sono incerte: Curtis sostiene che il regno di Arsace II ebbe inizio nel 211 a.C., mentre per Brosius ciò avvenne nel 217 a.C. Come osserva Bivar, il 138 a.C., l'ultimo anno di regno di Mitridate I, è "la prima data di regno della storia dei Parti che è possibile determinare con precisione. Essi indossavano una semplice tunica e pantaloni in battaglia. [75] Di conseguenza, Pacoro I fu costretto temporaneamente a ritirarsi dalla Siria. [50] Quando uno degli ultimi monarchi seleucidi, Demetrio III Euchero, tentò di assediare Beroea (moderna Aleppo), la Partia inviò aiuti militari agli abitanti e Demetrio fu sconfitto. [43] Dopo che Mitridate espanse i domini dei Parti ancora più ad occidente, occupando Dura-Europos nel 113 a.C., venne coinvolto in un conflitto contro il Regno di Armenia. Alla fine Orode riuscì a rompere l'alleanza tra Artavasde e Roma: persuase il re armeno ad allearsi con lui tramite il matrimonio combinato tra l'erede al trono partico Pacoro I e la sorella di Artavasde. Tuttavia, man mano che la Partia si espanse a ovest, venne a scontrarsi con il Regno d'Armenia, e poi con Roma. [3] Era retto dalla dinastia arsacide, fondata da Arsace I,[4] capo della tribù nomade scitico-iranica dei Parni, che fondò l'Impero a metà del III secolo a.C. conquistando la Partia,[5] nel nord-est dell'Iran, una satrapia allora in rivolta contro l'Impero seleucide. [92] Rimosso il regime ebraico, i nativi Babilonesi cominciarono a perseguitare la comunità locale ebraica, costringendola a emigrare a Seleucia. Le ripetute disfatte subite dai Parti da parte degli imperatori romani del II secolo, generarono discredito sulla dinastia arsacide, alimentando un movimento nazionale all'interno dell'attuale Iran.E così nel 224 un nobile persiano, di nome Ardashir I, messosi a capo di una rivolta, riuscì a porre fine al regno dei Parti "in tre battaglie". [27] Ctesifonte, invece, potrebbe non essere diventata la capitale ufficiale fino al regno di Gotarze I (r. c. 90–80 a.C.). [171] L'uso di rappresentare nella monetazione i re arsacidi con indosso il bašlyk persistette fino ai primi anni di regno di Mitridate I: le monete dell'ultima parte del suo regno lo mostrano indossare per la prima volta il diadema regale ellenistico. [217] La letteratura secolare partica consisteva principalmente in poemi epici accompagnati da musica e recitati oralmente dal menestrello di corte (gōsān); tuttavia, i loro racconti, composti in versi, non furono tramandati per iscritto fino al successivo periodo sasanide. [191] Tuttavia, è noto da fonti cinesi che alcuni monaci buddhisti partici rivestirono un ruolo determinante nella diffusione del Buddhismo in Cina: viene menzionato ad esempio Ān Shìgāo (II secolo d.C.), nobile partico e monaco buddhista, che viaggiò fino a Luoyang nella Cina Han come missionario buddhista e tradusse alcuni sutra del canone buddhista in Cinese. Con il passare dei secoli la civiltà persiana prevalse su quella ellenistica, che fu abbandonata nel corso degli anni, anche se mai del tutto. [229] Tuttavia, anche in seguito all'occupazione romana di Dura-Europos nel 165 d.C., l'uso della frontalità partica continuò a fiorire nella zona. [137] Tuttavia, avrebbero perso questi territori nel 628 in seguito alla vittoriosa controffensiva di Eraclio. [98], Nel 97 d.C., il generale cinese Ban Chao, il Protettore Generale delle Regioni Occidentali, inviò il suo emissario Gan Ying in missione diplomatica per raggiungere l'Impero romano. [48] Per questi motivi, dalla metà del I secolo a.C. in poi, la corte arsacide si concentrò soprattutto sull'obiettivo di rendere sicura la frontiera occidentale, minacciata da Roma. [115], Le ostilità tra Roma e la Partia si rinnovarono quando Osroe I (r. c. 109–128) depose il re armeno Tiridate e lo sostituì con Axidares, figlio di Pacoro II, senza consultare Roma. For both in Oriental art and in Greek art, frontality was an exceptional treatment: in Oriental art it was a treatment strictly reserved for a small number of traditional characters of cult and myth; in Greek art it was an option resorted to only for definite reasons, when demanded by the subject, and, on the whole, seldom made use of. [70] Successivamente, quando a Roma scoppiò la Guerra civile fra Giulio Cesare e Pompeo, gli Arsacidi si schierarono con quest'ultimo. [244], Le opere storiche greche e latine, che rappresentano la maggioranza dei materiali riguardanti la storia dei Parti, non sono considerate interamente attendibili perché scritte dalla prospettiva dei rivali e nemici in tempo di guerra. [240] Queste rappresentano una "transizione dai resti non-testuali a quelli testuali", secondo lo storico Geo Widengren. [6] Quest'ultima era una provincia nordorientale dell'Impero achemenide prima e seleucide poi. [180] Tuttavia vi è evidenza che Vologese I favorì la presenza di sacerdoti magi zoroastriani a corte e promosse la redazione dei testi sacri dello Zoroastrismo che successivamente formarono l'Avestā; va tuttavia osservato che la maggioranza degli specialisti in materia è incline a respingere la teoria che un testo scritto dell'Avesta esistesse già in epoca arsacide, asserendo, invece, che i contenuti di questi testi sacri venissero trasmessi, almeno inizialmente, per via orale. [87] Quando Fraatace salì al trono come Fraate V (r. c. 2 a.C. – 4 d.C.), Musa sposò suo figlio e regnò con lui. Durante la sua campagna, a Traiano fu garantito il titolo di Parthicus dal Senato e monete furono coniate proclamando la conquista della Partia. [111] Per contrastare la potenza degli arcieri e dei cavalieri partici, i Romani in un primo momento fecero affidamento su alleati stranieri (specialmente Nabatei), ma successivamente stabilirono una permanente forza di auxilia come complemento alla loro fanteria pesante legionaria. Poco tempo dopo l'Armenia finì nelle mire dei Parti: Vologase I (r. c. 51–77) decise, infatti, di invadere l'Armenia per collocare suo fratello, Tiridate, sul trono armeno. [174], Capitale dell'antica Partia era Hecatompylos (letteralmente "città delle cento porte"),[175] al centro del territorio originario. Inoltre ci riserviamo di utilizzare cookies di parti terze. [133] Dopo questa sconfitta, il nuovo imperatore Macrino (r. 217–218) fu costretto a firmare una costosa pace con i Parti con la quale i Romani accettarono di pagare più di duecento milioni di denarii più ulteriori doni. [36] Il re partico Mitridate fu quindi costretto a ritirarsi in Ircania dopo aver conquistato la Mesopotamia. Lukonin. I conflitti tra le due potenze, combattuti in Armenia, Siria e in Mesopotamia, finirono in nulla, e nessun contendente riuscì a togliere territori stabilmente all'altro. [202], I Parni molto probabilmente parlavano una lingua iranica orientale, descritta dalle fonti antiche come una via di mezzo tra il medo e lo scito, in aperto contrasto con la lingua iranica nordoccidentale parlata all'epoca in Partia. [48] Un anno dopo la sottomissione dell'Armenia ad opera di Mitridate II, Lucio Cornelio Silla, proconsole della provincia romana di Cilicia, si incontrò con il diplomatico partico Orobazo presso il fiume Eufrate. Il generale Del Col ha esortato le parti a ricorrere tempestivamente ai meccanismi di collegamento e coordinamento di UNIFIL per comunicare qualsiasi attività pianificata lungo la Blue Line, allo scopo di garantire il coordinamento necessario tra le componenti militari dei due Paesi e … Nel frattempo, Tiridate II riuscì per un breve periodo a rovesciare Fraate IV, che tuttavia fu in grado di recuperare il trono grazie all'aiuto dei nomadi Sciti. Per entrambe le arti Orientale e Greca, la frontalità era un trattamento eccezionale: nell'arte Orientale era un trattamento rigorosamente riservato a un piccolo numero di tradizionali personaggi di culto e del mito; nell'arte greca era un'opzione a cui si ricorreva solo per motivi ben precisi, come per richiesta del soggetto, e, in generale, molto di rado veniva impiegata. Lo scarso interesse, però, di questi monarchi per i territori orientali si concretizzò subito nello spostamento della capitale da Seleucia al Tigri, in Mesopotamia, ad Antiochia, in Siria, accentuando quindi la divisione tra l'elemento greco e quello persiano dell'impero. Il servizio d'appoggio dell'esercito - con un massimo di 5'000 militari - è stato autorizzato dal Parlamento per gli … [201] Le carovane che viaggiavano lungo l'Impero partico portavano vasellame lussuoso asiatico-occidentale e talvolta romano in Cina. L'aria del posto è molto secca, senza umidità, tanto che gli archi si mantengono sempre in piena tensione, tranne quando sono d'inverno. In un primo momento il successo arrise ai Seleucidi: il generale partico Indate fu sconfitto presso il Grande Zab, a cui seguì una rivolta locale nella quale il governatore partico di Babilonia rimase ucciso; dopo aver sconfitto i Parti in tre battaglie, Antioco conquistò Babilonia e occupò Susa, dove batté moneta. Dopo i fatti, avvenuti ieri, a Washington ed in altre parti degli Stati Uniti dove si sono registrate altre manifestazioni di protesta dei sostenitori di Donald Trump, # ReportDifesa ed Italia Notizie 24 scarl intendono approfondire quanto accaduto. [125] Tuttavia, solo gli storici del IV secolo Eutropio e Festo sostengono che tentò di istituire una provincia romana di "Assiria". Ma nel 122 a.C., Mitridate II cacciò Hyspaosines da Babilonia e lo sconfisse, rendendo i re del Characene vassalli dei Parti. [173], Il territorio originario dei Parti, denominato Partia, era circondata interamente dal deserto. Le frequenti guerre civili tra i contendenti al trono partici furono più pericolose delle invasioni straniere, e l'Impero dei Parti cadde quando Ardashir I, un re vassallo dei Parti, si rivoltò contro gli Arsacidi e ne detronizzò l'ultimo re, Artabano IV, nel 224 d.C. Ardashir fondò l'Impero sasanide, destinato a governare l'Iran e larga parte del Vicino Oriente fino alle conquiste islamiche del VII secolo d.C., anche se la dinastia arsacide si perpetuò nella dinastia arsacide di Armenia.
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